Ogni anno, NordVPN conduce un sondaggio su scala globale riguardo all’utilizzo delle reti private virtuali. I dati raccolti hanno mostrato che, se gli utenti si mostrano più informati che mai in fatto di VPN, alcuni continuano a voler scambiare i propri dettagli privati in cambio di un servizio gratuito. Analizziamo più in profondità i risultati dello studio per scoprire di più sulle abitudini di utilizzo delle VPN. Informazioni sul sondaggioNordVPN conduce un sondaggio annuale per comprendere meglio il rapporto fra le VPN e gli utenti. Abbiamo fatto questo studio per la prima volta nel 2020 e l’abbiamo riproposto ogni anno per cercare pattern fra le risposte. Le domande riguardano vari temi, come ad esempio il livello di conoscenza degli utenti in tema di VPN, il loro utilizzo, le tipologie di reti private virtuali usate e il motivo che si cela dietro l’uso di questo strumento. Negli anni, i risultati hanno mostrato un cambiamento significativo sul lato della consapevolezza e dell’utilizzo delle reti private virtuali. Al sondaggio hanno partecipato migliaia di persone da diversi Paesi di tutto il mondo: oltre all’Italia, sono stati coinvolti cittadini di Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Australia, solo per fare alcuni esempi. L’obiettivo? Comprendere più nel dettaglio come la gente consideri e utilizzi questa tecnologia. Qual è la prospettiva globale sulle VPN gratis e a pagamento?Il sondaggio annuale rivela che il numero di utenti che preferiscono le VPN a pagamento è in crescita. Purtroppo, soprattutto in Italia, ci sono ancora tantissime persone disposte a mettere a repentaglio la propria privacy, invece che affidarsi a VPN affidabili a pagamento. Lo studio ha rivelato che il 43% degli utenti italiani continua a preferire le VPN gratis: valori superiori rispetto a quelli registrati nei Paesi vicini al nostro (Francia, Austria e Svizzera) in cui la percentuale di utilizzo delle VPN gratuite è scesa sotto al 40%. Il numero di utenti che preferiscono le VPN a pagamento è cresciuto del 15% rispetto all’anno scorso nel Regno Unito. Non è stata invece registrata alcuna variazione nel nostro Paese, in cui i livelli di utilizzo delle reti private virtuali si sono mantenuti stabili. In crescita i dati relativi alla conoscenza: il 61% dice di sapere cos’è una VPN. Anche se il trend è confortante, questi numeri indicano che la consapevolezza nel nostro Paese è inferiore rispetto alla media mondiale. “Le VPN gratis non fanno altro che illudere gli utenti in fatto di privacy. Gestire una rete di server ampia, richiede centinaia se non migliaia di dipendenti, oltre a importi significativi di denaro. Come qualsiasi altra azienda, una società specializzata in VPN deve essere profittevole per continuare a svolgere la propria attività. Uno dei modi principali in cui le VPN gratis guadagnano è attraverso la vendita dei dati personali dei propri utenti ai broker. Le aziende pubblicitarie acquistano poi questi dati per scoprire di più sulle abitudini d’acquisto degli utenti, così da rendere più efficaci le proprie campagne. Ecco perché, in moltissimi casi, le VPN gratis non tutelano la privacy e offrono standard di sicurezza bassi,” ha precisato Marijus Briedis, CTO di NordVPN. Cambiano leggermente i motivi per cui vengono usate le VPNLa ricerca di NordVPN mostra che i motivi per cui vengono utilizzate le VPN stanno cambiando leggermente in diversi Paesi. Ad esempio, negli Stati Uniti, una ragione come la protezione dei dati e delle attività online è scesa dal 44 al 40%. Gli americani sembrano più interessati alla sicurezza dei propri dispositivi e degli account online, con numeri che salgono dal 28 al 30% rispetto all’anno precedente. In Italia, si sono osservate delle tendenze simili: sebbene dal 2022 si sia registrata una leggera diminuzione, passando dal 39% al 37%, nel numero di utenti che ricorrono a una rete privata virtuale per salvaguardare la privacy dei propri dati e delle attività online, la percentuale di coloro che usano una VPN per la sua capacità di proteggere dispositivi e account digitali si è mantenuta costante intorno al 35%, almeno secondo quanto riportato dagli intervistati. Invece, nel Regno Unito, la volontà di mettere al sicuro i propri dispositivi e account online è scesa dal 38 al 35%. Oltremanica, sembrano essere più interessati a proteggere la privacy dei propri dati e delle attività online (percentuale in aumento dal 36 al 38%). La generazione Z è meno preoccupata per la cybersecurityAnche se abbiamo notato una crescita esponenziale dell’utilizzo delle VPN per proteggere la privacy online, i risultati elencati più in alto riflettono la prospettiva delle generazioni più anziane. Sfortunatamente, i più giovani, come quelli della Generazione Z, pur passando molto tempo online, tendono a preferire le VPN gratis rispetto a quelle più sicure a pagamento. Il numero di giovani italiani che usa una VPN per proteggere la propria privacy e sicurezza digitale è più basso rispetto a quanto avviene fra i loro genitori e i nonni. “La privacy digitale e la consapevolezza sul tema della sicurezza sembrano crescere con la maturità. Le persone di età compresa fra 25 e 44 anni sono le più interessate alla sicurezza digitale e mostrano le migliori abitudini in fatto di uso delle VPN. Purtroppo, i più giovani, molto attivi nella sfera digitale, sono più a rischio dal lato della cyber minacce. I dati mostrano che le loro conoscenze in fatto di privacy sono simili a quelle dei boomer,” ha continuato Briedis. {SHORTCODES.blogRelatedArticles} La consapevolezza in tema di VPN è sotto la mediaIl sondaggio di NordVPN mostra che i risultati che arrivano dall’Italia, in fatto di conoscenza e consapevolezza sulle VPN, siano inferiori rispetto alla media mondiale. Passiamo alle cifre: Il 61% degli italiani dice di sapere cosa sia una VPN, mentre il 26% dice di utilizzarne una. I numeri salgono al 68% e 31%, rispettivamente, negli Stati Uniti. In Gran Bretagna, invece il 71% degli intervistati ha detto di sapere cos’è una VPN, mentre il 32% ne fa uso. Per dare una prospettiva più ampia a questi risultati, il livello medio globale in fatto di consapevolezza sulle VPN fra tutti i 20 Paesi coinvolti nel 2023 è stato di poco inferiore al 64%, mentre il 29% diceva di usare una VPN. Fra i Paesi in cui le reti private virtuali vanno per la maggiore ci sono Hong Kong (51%), Singapore (43%) e la Malesia (43%). In questi Paesi, purtroppo, si sono anche registrati i numeri più alti fra gli utenti che preferiscono le VPN gratis. Perché si dovrebbe usare una VPN?Lo scopo primario di una VPN è proteggere i dati trasmessi online e migliorare l’esperienza di navigazione, innalzando i livelli di sicurezza. Una rete privata virtuale nasconde le tue attività quando sei connesso e ti permette di collegarti in sicurezza anche alle reti Wi-Fi pubbliche. Le VPN sono uno strumento imprescindibile per i lavoratori da remoto perché forniscono una connessione privata e danno accesso sicuro alle risorse aziendali da qualsiasi parte del mondo. Una VPN non permette al fornitore di connessione internet (ISP) di tracciare e monitorare la tua attività online. In questo modo, non verrà limitata la velocità della connessione per alcune attività specifiche come gaming o streaming. Inoltre, una VPN serve a mascherare la tua posizione virtuale, accedendo in modo sicuro a contenuti disponibili solo nel tuo Paese di residenza anche quando sei in viaggio. Ecco perché, pur trattandosi di uno strumento fondamentale per la cybersecurity, una VPN può tornare utile anche per navigare con maggiore serenità. Metodologia della ricercaIl sondaggio è stato commissionato da NordVPN e condotto da un’agenzia esterna fra gennaio e ottobre 2023. In totale, sono state intervistate 54.625 persone provenienti da 20 Paesi. Gli intervistati hanno risposto a domande riguardanti la conoscenza e l’uso delle VPN. Sono state applicate quote su età, genere e luogo di residenza per ottenere un campione rappresentativo della nazione fra gli utenti internet.